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La Pro Civitate Christana

a 75 anni dalla fondazione

Settantacinque anni, un traguardo notevole nella vita di un’associazione e farne memoria è importante perché “la memoria non è un’istantanea sul passato, non è passiva, ma costruttiva. Nel momento stesso in cui ricorda, infatti, costruisce, seleziona, sceglie, trasforma, ricerca, in una parola ‘fa storia’ e apre la continuità del futuro...” (U. Galimberti).

 

La domanda è: “Come continuare a far germogliare quel seme-Assisi che ognuno si porta dentro? Che cosa ci resta di tutto questo patrimonio spirituale per il nostro futuro? Anzitutto la persona e il messaggio di don Giovanni.  La sua eredità spirituale, le linee essenziali del suo messaggio superano la PCC e hanno un valore, sia per tutta la Chiesa, sia per la vita di ognuno di noi” (V. D'Agostino).


L’utopia di don Giovanni Rossi era quella di una chiesa non mera custode del passato e non soltanto al passo con il presente, ma quella di una chiesa che, aperta al dialogo e in ascolto della Parola, fosse precorritrice del futuro.


In questo 75° della PCC, che coincide con il 40° della morte di don Giovanni, ritrovarsi per tornare a riflettere su questa utopia è necessario oggi “non per compiacersi o accomodarsi nostalgicamente nel già della storia”, ma per recuperare appunto quei semi di profezia e portarli a nuovi germogli.


I Volontari della Pro Civitate Christiana invitano perciò gli amici, i compagni di viaggio, quanti hanno seguito da vicino e anche da lontano la loro “avventura missionaria”, tutti coloro i quali si sono affacciati almeno una volta in Cittadella e, non ultimi, quelli che volessero conoscere questa realtà, a vivere insieme questo evento.

 

Rileggere le foto ricordo e considerare il cammino e le impronte lasciate sulla strada percorsa potrà servire a “risvegliare gli antichi entusiasmi”, a ritemprare gli animi e a lasciarsi “squilibrare” - secondo l’invito di papa Francesco - la mente e il cuore dal vento dello Spirito che fa nuove le speranze verso il ‘non ancora’ della Pro Civitate Christiana. (LLF)

Il logo del 75° della Pro Civitate Christiana non poteva essere pensato e organizzato graficamente se non intorno a un segno di croce.

Esso si compone infatti di una struttura a quattro rettangoli i cui lati interni formano appunto una croce.

Dal punto di vista del contenuto, i due rettangoli con le iniziali della Pro Civitate Christiana scandiscono il percorso dell’Associazione – le pietre miliari del 1940 e del 2015 – e sono disegnati in modo aperto, non delimitati né racchiusi dalle linee perimetrali.

Gli altri due rettangoli stanno a dire la continuità dal passato al futuro: dalla Cittadella turrita ai crocicchi della storia, per 75 anni, ancora oggi. (F.F.)

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